venerdì 10 agosto 2018

ISLANDA MAGGIO 2018 - CORSO STRUTTURATO OUTDOORLEARNING E COOPERATIVE LEARNING

 6/13 MAGGIO 2018 -  Learning social skills outdoor: living together, learning together, working together

VITTORIA VOLTERRANI
Una mobilità in Islanda è sempre una mobilità particolare, per le distanze, il clima e la diversità.
Il corso strutturato, con una ventina di partecipanti da 12 Paesi Europei, mi ha fatto crescere a più livelli.
Ha offerto esperienze outdoor non tanto centrate sull'utilizzo di materiali naturali o sul problem solving, quanto piuttosto sullo svolgersi di normali attività accademiche outdoor. Ciò implica ovviamente un adattamento non solo all'ambiente, ma anche una "dinamicizzazione" della lezione stessa, che porta gli alunni a vivere l'esperienza di apprendimento in modo intenso, condiviso, ossigenato ed esperienziale.
Gli esempi forniti e vissuti sono stati molti ed hanno molto frequentemente incrociato un'altra metodologia che mi appassiona da anni: il Cooperative Learning.
Anche in questo caso, pur conoscendo e utilizzando questa metodologia attiva, ho acquisito nuove tecniche che sicuramente applicherò in classe e con i colleghi per lo sviluppo dell'Istituto.
Non ho condiviso appieno invece il terzo aspetto, quello sull'intercultura. Alcuni principi di base su cui abbiamo lavorato non mi sono infatti arrivati e, in alcuni momenti, li ho trovati  poco realistici, ma hanno comunque fornito una spunto di riflessione su cui lavorare ed una prospettiva differente dalla mia da considerare come possibile alternativa..
Della mobilità ho apprezzato anche l'aspetto umano: nel gruppo grande, il contatto con insegnanti di altre realtà apre al confronto e alla conoscenza immediata, nel gruppo interno di mobilità si crea sempre una grande occasione per conoscersi oltre i ruoli e le apparenze, costruendo relazioni che sono alla base di una crescita professionale ed umana che impatta sempre l'istituto.


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NORVEGIA - JOBSHADOWING SVILAND SKULE - APRILE 2018

 15/21 APRILE 2018

LUCIA BALLERINI
Credevo che non facesse per me, nonostante nutrissi sempre una forte curiosità ogni volta che le colleghe, di ritorno da un nuovo meeting, “disseminavano” nuove e coinvolgenti metodologie didattiche.
Pensavo che questo potesse bastare, invece l’esperienza di formazione europea che ho avuto la possibilità di vivere mi ha dato molto di più, si è dimostrata straordinaria sia dal punto di vista professionale che personale.
Ho visto un altro modo di concepire il tempo e gli spazi scolastici. Ho saziato la mia curiosità di vedere applicata una nuova metodologia in ambito logico-matematico.
Sono rimasta molto stupita dall’entusiasmo che gli alunni mostravano al mattino entrando a scuola.
I numerosi momenti di confronto con i colleghi norvegesi hanno rappresentato opportunità uniche di crescita e riflessione. Ma non si è trattato solo di “lavoro”... mi sono sempre sentita amichevolmente accolta e compresa.
Infine è stato super divertente condividere l’esperienza con Maria Paola e Roxane e vedere, giorno dopo giorno, l’instaurarsi di una splendida sintonia.
Tutto questo in soli sette giorni! Nel cuore rimarrà per sempre...
Valutazione:


MARIA PAOLA ENTOSSI
L’esperienza in Norvegia è stata unica per numerosi motivi.
Innanzitutto ho avuto l’opportunità di vivere direttamente un modo di fare scuola completamente diverso e lontano anni luce dal nostro.
La prima cosa che salta all’occhio è l’atmosfera rilassata sia tra gli insegnanti che tra gli alunni. L’organizzazione fa sì che i ritmi siano positivamente lenti e molto più vivibili per tutti. Per esempio le numerose pause (sempre all’aperto) tra una lezione e l’altra (minimo 15 minuti tra ogni lezione che non è mai di 60 minuti), la presenza di un’aula insegnanti dotata di tutti i comfort dove ad ogni pausa ci si ritrova per condividere le esperienze o semplicemente per rilassarsi insieme tra un caffè e un dolcetto.
Ogni mattina gli insegnanti accolgono gli alunni uno ad uno sulla soglia dell’aula porgendo loro la mano e augurando buona giornata. L’atteggiamento dei ragazzi è pacato, rispettoso, rilassato. 
Inoltre il metodo di insegnamento che, lungi dall’offrire un sapere preconfezionato, parte dall’esperienza per far arrivare gli alunni alla regola generale, è molto stimolante per i ragazzi e permette di raggiungere un’autonomia e un modus operandi utile a tutti i livelli di istruzione successiva.
I ragazzi non si sentono mai giudicati negativamente, i voti non esistono fino al grado 9 e non esistono “pagelle” ma solo consigli individuali per migliorare.
L’accento è posto principalmente sul comportamento anche grazie all’ utilizzo di flashcards sulle competenze socio emotive. A rotazione ogni mese il focus viene posto su una macro area per es il self control e su quattro sotto micro aree collegate. Le 5 flashcards sono ovunque nella scuola e sotto la lavagna in bella vista. In particolare alla prima ora del Lunedì e all'ultima del venerdì l'insegnante le ricorda in classe in modo più approfondito.
Le attività di outdoor learning oltre a far vivere in contatto con la natura meravigliosa che ci circonda, promuove la collaborazione tra alunni, il rispetto degli altri e dell'ambiente.
Ma al di là di tutto ciò, a mio parere queste esperienze Erasmus stanno avendo un esito inaspettato ma di grande valore: per anni si è tentato di creare istituti comprensivi ma nella realtà dei fatti ogni grado ha lavorato prevalentemente in modo autonomo e la conoscenza e collaborazione tra i vari ordini di scuola è rimasta sulla carta... il partire insieme e vivere queste esperienze sta anche creando legami affettivi tra insegnati che in precedenza non comunicavano affatto. L’istituto comprensivo vero sta nascendo….
ROXANE POGGI
Le mobilità d’istituto in Norvegia nel quadro del progetto K1 mi ha permesso di osservare una realtà scolastica differente dalla mia per l’organizzazione del tempo scuola, la relazione docente alunno, le metodologie didattiche, la filosofia educativa e di vita. La possibilità di confrontarsi con altri colleghi europei su quali vie percorrere per poter dar vita ad una scuola di qualità è stato motivo di crescita personale professionale. È un’opportunità straordinaria per mettersi in gioco come persone e come docenti, per ricalibrare, espandendole, le proprie convinzioni e il proprio modo di fare didattica.


Link alla presentazione su MATEMATICA




martedì 6 marzo 2018

MOBILITA' SPAGNA NOVEMBRE 2017

Insegnanti - SILVA - SCABINI - MARCHI


IC BOBBIO - Erasmus ka1 NATURA ICT INNOVAZIONE - job shadowing spagna 20%2 f23 novembre2017 from vittovolte

LE NOSTRE IMPRESSIONI
IVANA - 20 novembre 2017. Parto per Valencia, armata di entusiasmo, in compagnia di due colleghe. Da lì raggiungiamo Albacete in treno . Il giorno seguente un'insegnante spagnola ci porta alla scuola nella quale parteciperemo al jobshadowing. Si trova a Quintanar del Rey, nel cuore di un altopiano. E' lì che vediamo la Spagna vera, non quella del grande turismo.
A scuola mi colpisce subito la grande sintonia che si respira tra lo staff. Si  dimostrano nei nostri confronti molto disponibili, ci offrono la possibilità di assistere a qualsiasi lezione, a nostra scelta.
Ci caliamo in una realtà di una didattica bilingue , improntata sull'outdoor learning. Osservo lezioni varie: educazione fisica e di arte in inglese, musica,  attività di L2, alcune svolte nel cortile della scuola. Partecipiamo a due uscite sul territorio.
Colgo spunti da utilizzare nella nostra scuola e nelle pause ci si confronta con i colleghi spagnoli, si scambiano opinioni.
Bilancio della mobilità? Molto positivo.

Un bel modo per “imparare ad imparare” dall'esperienza di altri!

venerdì 1 dicembre 2017

COMPETENZE COMPETENZE COMPETENZE


LE 8 COMPETENZE CHIAVE EUROPEE SFONDO DELLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO

VENGONO CERTIFICATE DALLA SCUOLA, CON UNA SCHEDA MINISTERIALEM ALLA FINE DI OGNI CICLO DI ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
I LIVELLI DI GIUDIZIO SONO 4: DA BASE AD AVANZATO

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA - OBBLIGATORIE


LE COMPETENZE CHIAVE PER IL 21° SECOLO INDIVIDUATE DAL WORLD ECONOMIC FORUM

LAVORIAMO PER TUTTO CIO'

giovedì 30 novembre 2017

TECNICHE DI DIDATTICA ATTIVA - DISSEMINAZIONE CORSO PRAGA SETTEMBRE 2017



Il corso ha offerto vari spunti ed ha toccato, anche se superficialmente, alcune metodologie attive.
Insegnanti partecipanti: Manfredi Scabini Volterrani

giovedì 6 luglio 2017

JOBSHDOWING BELGIO - ECOLE COMMUNALE D'ARQUENNES

29 maggio 2 giugno 2017 
Job shadowing presso
l'Ecole communale d'Arquennes - Belgio


LA PRESENTAZIONE DELL'ESPERIENZA


Il racconto e le impressioni 
di Patrizia Marchi e Anna Maria Bocaccia
A fine maggio inizio giugno ho potuto effettuare un’ esperienza di Job Shadowing in Belgio presso due Scuole Primarie del comune di Seneffe. Una mobilità breve, ma molto intensa, anche perché si trattava della mia prima esperienza di quel tipo. Il periodo di osservazione in Belgio è stato molto interessante: abbiamo osservato un sistema scolastico abbastanza simile al nostro ma, le differenze notate hanno innescato una serie di riflessioni a catena sulla necessità di promuovere nuovi contesti e situazioni di apprendimento. All’esperienza fa seguito la fase cosiddetta di recezione che, in termine tecnico, viene chiamata “disseminazione”. E’ la fase del progetto più delicata: il cambiamento è sempre problematico. L’esperienza all’estero mi ha fatto percepire con immediatezza l’urgenza di rivedere alcuni aspetti della didattica della mia scuola: l’uso degli spazi e la gestione dell’aula per promuovere il lavoro di gruppo e l’autonomia degli studenti e proporre un insegnamento più attivo, meno frontale e nozionistico, proposte didattiche più interdisciplinari e meno incentrate sulle singole discipline; un insegnamento dove teoria e pratica siano generalmente meglio integrate. L’osservazione della scuola belga ha comunque rilevato, a mio parere, alcune criticità: l’uso massiccio di fotocopie per lo svolgimento di ogni tipo di attività, gli alunni hanno a disposizione solo un quaderno personale e un raccoglitore per le schede, non ci sono libri testo. Dal punto di vista della disciplina, gli alunni sono dotati di ampia autonomia: le pause, più la ricreazione lunga del dopo mensa, si svolgono nel cortile e vengono sorvegliate da max due docenti a turno, gli alunni non chiedono di uscire dall’aula per andare in bagno durante la lezione e mantengono un comportamento disciplinato e quieto anche nei momenti di distrazione o di attesa dell’insegnante tra una lezione e l’altra. L’esperienza è stato molto positiva sotto molti punti di vista, perchè fare conoscenza di altri sistemi scolastici, di modalità didattiche differenti delle nostre, conoscere ed interagire con colleghi provenienti da altri paesi europei aiuta a mio parere a rivedere il nostro sistema, perché altri mondi sono possibili. Il nostro sistema scolastico presenta anche molti aspetti positivi, bisogna a mio avviso, innovare senza rinunciare alle proprie specificità e ricchezze.
Patrizia Marchi

L'esperienza nella sua globalità è stata positiva. Ho potuto consolidare le mie competenze linguistiche e comunicative, ampliare il mio bagaglio culturale, conoscere colleghi (sempre cortesi e disponibili) di paesi differenti e con questi condividere esperienze, confrontarmi sui sistemi educativi e sulle pratiche didattiche. Ho avuto l'opportunità di riflettere sul mio metodo di lavoro ed è stato interessante vedere che nell'insegnamento di scienze e matematica, la tipologia delle attività e la scansione dei tempi fossero molto simili alle mie.
Questa esperienza mi ha consentito, altresì, durante il tempo libero, di ammirare le caratteristiche del paesaggio belga e di visitare la città di Bruxelles, capitale dell'Unione europea.
Anna Maria Bocaccia